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Programma 2016



Giovedì 17 marzo 2016, ore 21.00
Memoria materiale della cultura contadina del Basso Milanese

Barnasc, Semada, Scagnell

Come non rottamare il passato e vivere felici (o quasi)

Milano città di campagna? Uno slogan non si nega a nessuno. Mentre il capoluogo sfoggia il fiammante Museo delle Culture del  pianeta, una collezione  di cascina del suo territorio è andata dispersa. Di recente. In silenzio.

Negli altri comuni della nuova Città Metropolitana che ricadono nel Parco Agricolo Sud Milano  è arroccato un drappello di musei, raccolte, esposizioni, centrati sulla cultura materiale del territorio agricolo Basso Milanese. Panorama  non  consolante:  sfrattati, precari, in cerca di futuro, sulla carta. Pochi i privilegiati. Vivono grazie al volontariato e alla micro iniziativa privata.

Le ritualità di povertà, e il lato più aspro di un floridissimo passato radicato al dolore e all’ ”immenso deposito di fatiche” possono  vivificare un’agricoltura di contemporaneità.

E’  il primo incontro con chi ogni giorno si sporca le mani con legni vecchi e ancor più vecchi ferri.

Partecipano:

Polo Museale  della cultura contadina di Cascina Favaglie – Cornaredo

Progetto Museo del Gorgonzola – Gorgonzola

Progetto ‘Museo’ della Fatica di Cascina Linterno e Raccolta Cascina Torrette di Trenno – Milano

Raccolta di Cascina Campi – Milano

Museo della civiltà contadina Luisa Carminati (Cascina Carlotta) – San Giuliano Milanese

Raccolta di Cascina Cantalupo – San Giuliano Milanese

Centro etnografico di Cascina Castello - Settala

MUSA Museo Salterio - Officina del gusto e del paesaggio – Zibido San Giacomo


Giovedì 19 maggio 2016, ore 21.00
Attento ai fossi
Alberto Maria Cuomo presenta Giuseppe Scapucci

Gli aborigeni credono che una terra non cantata sia una terra morta: se i canti vengono
dimenticati, infatti, la terra ne morirà. Permettere che questo accada è il peggiore di tutti i delitti
possibili. (Bruce Chatwin)

Progetto
Basso Milanese e letteratura

Letture
Compagnia   ZERIDELTOTALE  Teatro Binasco
Fausta Caldi, Maria Tuttoilmondo, Alfredo Gabanetti, Pietro Gandini,
Pierangelo Panigatti, Luigi Scala, Luigi Scapucci

Musiche e suoni
Max   Ferrari  guitar computer app. sampler maschine;
Stefano Buonanno  synths e computer app

Aspetto e immagine scenografica
Mario Scapucci

Una serata interamente dedicata allo scrittore di Binasco (1926-1982) con letture di liriche, brani dai romanzi e brevi testi graffianti; sullo sfondo il ritratto inedito realizzato da uno dei suoi amici, il maestro Carlo Montana.

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Giuseppe Scapucci

Tra gli interpreti più intensi del Basso Milanese è poco noto fuori dal borgo dove è nato e vissuto, nonostante i riconoscimenti in vita e i rapporti intessuti con altri scrittori. Gli è stata da poco intitolata la Biblioteca Comunale.
Figlio di un muratore e di una mondina, al lavoro dopo le elementari, cento mestieri,  gli studi serali, la nascita dell’interesse per la letteratura. Corrente inarrestabile di idee, sperimentatore in ogni campo e genere:  una rivista di poesia, teatro, pittura, Samizdat che reca di casa in casa.
Audaci  soluzioni linguistiche e strutturali connotano il  romanzo  Epica contadina, comparso nello stesso anno  de L’ Albero degli zoccoli di Olmi (1978), e due anni dopo Novecento  di Bertolucci.
Animatore di una comunità artistica  a Pasturago, nottetempo  azionista  protoecologista, cattolico fuori dei ranghi,  in rapporto con don Mazzolari  e  con i primi obiettori di coscienza, affabulatore nei circoli operai che aprivano sul Navigliaccio.  La parola vergata ai bordi delle rogge con i dardi di luce  che traversano le foglie delle pubbie  vivaci.
Una sua poesia  accompagna oggi le “Notti Magiche”  alla riscoperta delle lucciole.

Alberto Maria Cuomo

Nato a Binasco, dove da sempre risiede. Laureato in filosofia, consegue il diploma post-laurea alla Scuola di perfezionamento in Filosofia di Pavia. Tra il 1968 e il 2012  l’attività  di insegnamento e di vicariato del Preside. Innumerevoli  corsi, seminari e conferenze presso istituti, università e Comuni. Dal 1985 al 2015, ventotto pubblicazioni di storia locale, tra le quali due sillogi  di racconti e leggende del  territorio, oltre a numerosi articoli. Ha scritto anche testi teatrali per le scuole secondarie.  Membro della Società Storica Lombarda, ha collaborato con la Soprintendenza Archeologia della Lombardia nelle tre campagne di scavo di S. Maria in Campo (1990-1992).
Studente liceale, conosce Giuseppe Scapucci, ne diventa estimatore ed amico, nonché, con altri coetanei, entusiasta fautore del sodalizio culturale da lui promosso.

Zerideltotale Teatro Binasco

Nasce nel 1979 con lo scopo di promuovere l'attività teatrale nel e per  territorio. Si interessa ad un teatro fatto essenzialmente di testi e di ricerca. Elabora e presenta opere letterarie poco conosciute, dimenticate, saggi, materiale letterario territoriale.
Ha prodotto Il Ciclope  di Euripide (1980),  Aspettando Godot  di S. Beckett (1981, 1983); nel 1982, letture e studio di  Dante (Inferno),  Boccaccio (Decamerone), Alfieri  (Giulio Cesare); l’Antigone di  Sofocle (1989).
La collaborazione con il regista Maurizio Paroni De Castro porta all’allestimento di Cinque piani sottoterra, liberamente tratto da F. Dürrenmatt,  e al lavoro per Pantagruele, Panurgo e la Canga  del CRT di Milano (1995 – 2002).
Nel 1983 nasce una scuola teatrale per Tecnica di scena (lo spazio, il corpo, la voce). Dal 1995 al 2002 è attivo un corso di scrittura per sceneggiature e testi teatrali, con la drammaturga Michela Marelli, finalizzato alla realizzazione del testo La curt.
A Binasco ha collaborato col Comune, la Biblioteca, le scuole elementari e medie,  l’Accra. Dal  1984 al  1994 spettacoli animatori (Carnevale con il rogo alla vecchia) e rivisitazioni storiche (Beatrice da Tenda). Collabora con l'Associazione Danza Degas per la realizzazione del balletto I viaggi di Gulliver.
In cantiere c’è la partecipazione al progetto Napoleone torna a Binasco, rivisitazione storica  dell'incendio di Binasco del 24/25 maggio 1796.
Negli anni 1999 e 2000 l’allestimento di Cape Mures di Alberto Maria Cuomo, sulla base di testi inediti di epoca medioevale.
Di Giuseppe Scapucci ha messo in scena: Epica contadina  (1998), La bestia addosso (2007), Una malattia chiamata uomo (2008) .

Carlo Montana

Nato nel 1954, figlio delle terre di  San Giacomo, dopo il  Liceo Artistico di Brera è trascinato nel vortice della mondanità  artistica milanese con personali  tra Milano, Firenze e Torino:  stordimenti e peripezie con le quali tronca in modo netto per tornare al silenzio  della casa lungo la roggia Lampugnana. Un silenzio  segnato da pochi ma significativi incontri; oltre vent’anni, nel corso dei quali la pittura ha dominato la sua vita: istinto, necessità vitale, volontà, mestiere, angoscia.
Il Rock, di cui è autentico conoscitore fin nelle pieghe, lo conduce, nel 2004, all’incontro con il critico musicale  e chitarrista  Ezio Guaitamacchi, col quale si esibirà  per l’Italia d’intorno, e per il mondo; rompendo il muro di ritrosia che lo sbarrava. Originali  sessioni da cui far scaturire  i guatanti ritratti di musicisti dell’intero universo Rock. Note e colori a compenetrarsi, come il genere richiede; i pennelli branditi.  Lo spettatore percepisce il totale coinvolgimento dell’artista, attore inusuale del canonico palcoscenico Rock.
Lontano dall’esternazione di gestualità e pratiche pittoriche, quando il sole a picco o la nebbia sopravvalgono di silenzio la sua casa-isola fra le risaie, le tavole  si palesano di  zolle sulla cui affilatura adagia neve fracida, o affrancano le campiture dei luminosi  seminati del Basso Milanese.
Il ritratto di Giuseppe Scapucci  balenava nella sua mente da anni. Un debito, il ricordo di un’amicizia e di un costante incoraggiamento di colpo  mancato. Questa occasione lo ha reso tangibile.